Indoor Allievi, i successi bresciani

Qui il resoconto filda degli italiani indoor di allievi

Sono tre i grandi protagonisti lombardi nella seconda giornata dei Campionati Italiani Allievi/e indoor ad Ancona: nel racconto della domenica del Palaindoor partiamo dall’atleta meno attesa ma, a conti fatti, dell’unica nostra portacolori a portarsi a casa due titoli. Si tratta di Francesca Aquilino (Bracco, NELLA FOTO Colombo/FIDAL), allieva di Paolo Brambilla originaria di Capriate San Gervasio (BG) che fino a un anno fa giocava da “running back” nel football americano: in pista sui 400 aveva già stupito a Magglingen (Svizzera) correndo in 57.01 e ad Ancona, in una finale in cui accade di tutto nella seconda parte del secondo giro, si veste di tricolore avvicinando il PB a 57.20 e beffando la coraggiosa Letizia Tiso (Atl. Piemonte, alla fine quarta). Aquilino è poi seconda frazionista del quartetto della Bracco nella 4×200, come sempre garanzia di qualità e di…titoli le milanesi si prendono la terza staffetta tricolore Allieve di fila (dopo 4×100 e 4×400 outdoor nel 2015 a Milano) con un 1:44.89 frutto anche delle volate di Silvia Cardinale (in prima), Valentina Bagnoli (in terza) e Valeria Paccagnella (in quarta), alla prima medaglia nella nuova categoria dopo il quinto posto centrato nei 200 individuali grazie alla vittoria nella finale B (25.41 ma 25.35 in batteria). Rivincita in staffetta anche per il duo Brixia composto da Camilla Maestrini e Giulia Curone, rispettivamente seconda e prima delle eliminate nelle batterie dei 200 (25.69 e 25.68) e poi bronzo (1:46.07) col quartetto completato da Ilaria Delbono e Margherita Biondi (Maestrini era schierata al lancio e Curone a chiudere).

Dal lato tecnico la scena della domenica è tutta per l’Atletica Bergamo 1959 Creberg. In primis c’è (ovviamente) Marta Zenoni: lo stesso coach Saro Naso alla vigilia nutriva dei dubbi sulla condizione della mezzofondista di Ranica (BG) per via di un recente attacco influenzale, ma Marta non entra in pista solo per vincere il titolo. Nella sua testa c’è sempre l’idea di correre forte: dopo un primo giro “normale” Zenoni innesta le marce alte (1:06.6 ai 400, 2:13.5 agli 800) e con un fantastico ultimo giro da 32.1 va a ritoccare la MPI Allieve che già deteneva, portandola da 2:45.89 a 2:45.60 (ottava Vanessa Campana in 3:03.19 per l’Atletica Brescia 1950). Oro e limite nazionale di categoria: il film è il medesimo del 15 febbraio 2015 e vale a Marta il nono titolo tricolore della sua ancor giovanissima carriera.

Non arriva alla MPI ma merita un picco all’applausometro anche Andrea Motta: il saltatore in alto di Cassano d’Adda non si scompone di fronte alla grande crescita del veneto classe 2000 Francesco Ruzza, approdato fino a 2.10, e infila un percorso netto passando da 1.91, 1.98, 2.02, 2.06 e 2.10 prima di esorcizzare alla prima prova anche il 2.12 che gli vale l’oro. Non gli resta che provare il limite Allievi indoor a 2.15: l’asticella non lo premia, ma per Andrea c’è il secondo titolo italiano in carriera dopo quello Cadetti del 2014. A proposito di Bergamo 1959 Creberg anche Abdelhakim Elliasmine si dà da fare con una grande prova sui 1000 metri: il PB a 2:30.94 frutta l’argento alle spalle solo della MPI Allievi a 2:27.32 dell’enfant du pays Simone Barontini.

La velocità maschile vale due bronzi. Il primo è un meritato “risarcimento” per David Zobbio (Brixia) dopo la beffa nel lungo di ieri e arriva in una gara altrettanto “schizofrenica” come i 200 metri: lo sprinter-saltatore bresciano in finale A è terzo con 22.56 a soli 14/100 dal titolo di Enrico Cavagna e a nove all’argento di Alessandro Sibilio. Zobbio in batteria aveva corso leggermente più forte (22.50), ma non è certo lui ad avere rimpianti (Mario Marchei vince la finale B in 22.22, due decimi meglio del campione d’Italia!). Klaudio Gjetja è invece la lieta novella dei 400: l’atleta di origini albanesi si prende il bronzo con il PB a 50.42, davanti tra gli altri al vicecampione italiano in carica dei 300 Cadetti Edoardo Scotti (NA Fanfulla), quinto in 51.20 (50.96 in batteria).

Altro prospetto futuribile rivelatosi ad Ancona è la terza forza del salto triplo, la bergamasca Irene Milesi. La saltatrice della Bergamo Stars, dopo l’11.47 del primo salto, si dimostra agonista di spessore estraendo dal cilindro all’ultimo assalto il PB a 11.75 che le vale il bronzo scalzando Gloria Gollin (Atl. Vicentina), ovvero colei che ieri saltò sul podio nel lungo proprio al sesto turno a spese della lombarda Sofia Montagna (corsi e ricorsi storici). La finale del triplo donne dà parecchi spunti alla nostra atletica: quinta è Alessia Meggiorini (Gavirate) con 11.42, sesta Francesca Quintini (Atl. Bergamo 1959 Creberg) con 11.38, ottava Laura De Marzi (Atl. Meneghina) con 11.23. Il 31 gennaio scorso peraltro Milesi chiudeva terza i Campionati Regionali di categoria a Saronno dietro Meggiorini e Quintini: in due sole settimane Irene ha cambiato marcia. Il triplo maschile regala qualche soddisfazione in meno: con 13.98 Andrea D’Amore (Virtus Castenedolo) resta 34 centimetri sotto al PB ed è quinto, Davide Papa (Atl. Rezzato) è buon ottavo col personale a 13.47.

Nessuna medaglia dai 60 ostacoli, ma in verità le recriminazioni sono relative. Al maschile Mattia Montini (Lecco Colombo) esce purtroppo di scena in semifinale e il protagonista diventa così Amos Galbiati (Cento Torri Pavia), ottimo quarto in 8.22 dopo l’8.21 del turno precedente. Al femminile ne piazziamo quattro in finale: Camilla Rossi (Olonia) quarta in 8.71, Sofia Montagna (Ilpra Vigevano) quinta in 8.72 (PB), Valeria Arosio (Lecco Colombo) sesta in 8.85 (PB) e Rebecca Gennari (NA Varese) settima in 8.89 (8.81 in semifinale). Altri tre piazzamenti negli otto per la 4×200 Allievi di chiusura: quarta l’Atletica Bergamo 1959 Creberg (Ferrando-Testa-Chiesa-Frigeni) con un 1:33.91 a soli 13/100 dal bronzo, quinta la Cento Torri Pavia (Sironi-Spotti-Afuye-Galbiati) con 1:34.21, settima l’Atletica Lecco Colombo (Montini-Meroni-Iacovone-Monti) con 1:34.52.

La domenica lombarda porta complessivamente in dote nove podi: quattro titoli, un argento e quattro bronzi . In totale è un week-end da 15 medaglie: 6 ori, 2 argenti e 7 bronzi.

 

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