Bernard Dematteis (Corrintime Darfo) nuovo tricolore nel chilometro verticale

Lasciate ogni speranza voi che salite sulle montagne, l stagione si chiude con l’assegnazione di un altro titolo italiano a Bernard Dematteis, padrone di questa estate in montagna, qui il recoconto della chilometri verticale Chiavenna Lagunc che assegnava le maglie tricolore.

Andrea Mayr 35’40”, ancora record! Johan Bugge trionfa tra gli uomini,  Elisa Sortini e Berny Dematteis si vestono di tricolore, la Eolo Cup per Puppi e Compagnoni.

Sapori, suoni, tradizioni ed il grande sport, quello a livello mondiale che ogni anno Chiavenna sa proporre con capacità organizzativa e grande dedizione.

Il Kilometro Verticale dei record regala ancora emozioni incredibili: Mayr ritocca il primato del mondo, il norvegese Johan Bugge tiene fede alle attese e sbaraglia il campo, Bernard Dematteis è campione d’Italia anche del Vertical chiudendo una stagione superlativa.

Una lunga domenica di passione al culmine di un week-end caratterizzato dalla 33^ edizione del Trofeo Amici Madonna della Neve Lagunc, il KM Verticale dei record, e le celebrazioni del “Dì de la brisaola” ha fatto del capoluogo Chiavennasco il teatro di un evento memorabile.

Serviva anche la griffe d’eccellenza, e puntualmente è arrivata con il nuovo Primato del Mondo di KM Verticale femminile senza ausilio di bastoni, stabilito per il 2° anno consecutivo dall’Austriaca Andrea Mayr, capace di migliorare il proprio precedente primato di 35’54” e portarlo a 35’40”.

Qualcosa di veramente strabiliante che promette di rimanere inarrivabile per molto tempo, a meno che lei stessa non decida di andare ancora a tentare il tutto per tutto per rimetterlo in discussione.

Ma il successo dell’evento è stato chiaro fin dalle prime battute con una giornata di meteo perfetto, soleggiata ed asciutta, il record di iscritti (oltre 245) ed un parterre infinito di grandi campioni, giunti a Chiavenna attirati dal blasone internazionale della grande classica del Vertical Running, oggi valida anche come prova unica di Campionato Italiano e finalissima dell’appassionante Eolo Vertical Cup.

Dopo 2 ore di partenze ininterrotte, scandite solo dal richiamo dei giudici e dal bip del cronometro, sui 1000 metri di dislivello positivo che da Loreto si inerpicano verso Pianazzola, Posa Piana, Dalò e la Scala Santa, si è scatenato l’inferno per raggiungere nel minor tempo possibile la soleggiata e placida Lagunc, che ha accolto davvero tutti con un boato di entusiasmo.

Attesissimi i verdetti, per un appuntamento che oltre ai super big era l’obiettivo stagionale per tanti master, per le promesse e gli junior, oltre che motivo di orgoglio per alcune delle società più storiche e titolate della tradizione montana dell’atletica italiana, in un florilegio di colori e divise sociali orgogliosamente esibite.

Nella gara femminile vi erano pochissimi dubbi sul fatto che la vittoria potesse mai sfuggire all’austrica Andrea Mayr, solo il crono finale era oggetto di dibattito tra gli addetti ai lavori. Dopo qualche prova recente non del tutto all’altezza della fama di cannibale della 6 volte iridata, poteva esservi qualche dubbio sulla capacità di andare ancora una volta sotto i 36’.

Dubbi spazzati via quasi subito, l’incedere poco elegante ma tremendamente efficace della formidabile atleta di Wels non ha lasciato nessuno scampo alle avversarie che la precedevano allo start, record frantumato e nuovo limite fissato a 35’40”, con buona pace degli almanacchi che vanno subito riaggiornati solo un anno dopo la grande impresa, sempre sua, dell’edizione 2017.

Quasi 3’ i minuti rifilati alla migliore delle inseguitrici, la rwandese Primitive Niyirora (GS Orecchiella), molto brava a gestire il suo primo vertical con partenza accorta e finale in crescendo, per lei 38’47”. 3° posto in 38’56” che le vale il titolo italiano per Elisa Sortini (Atl. Alta Valtellina) a conferma di una condizione eccellente che le ha permesso un finale di stagione ricco di soddisfazioni. Denisa Dragomir (41’39”), Ilaria Bianchi (42’03”), Sarah McCormack (42’13”), Samantha Galassi (42’28”), Elisa Desco (42’51”), Elisa Compagnoni (43’95”) ed Elisa Arvat (43’37”) le altre nella top-10 di giornata, con il podio italiano formato cosi da Sortini (Atl. Alta Valtellina), Bianchi e Galassi (ambedue corrono per La Recastello Radici Group).

Niente record nella gara maschile ma una sfida emozionante sul filo dei secondi tra il norvegese Johan Bugge e l’italiano Bernard Dematteis (Corrintime). 32’13” per il potente vichingo e 32’15” per il capitano azzurro, che cosi replicano esattamente l’epilogo del giorno prima alla Smarna Gora, finale di coppa del mondo in terra slovena che li ha visti concludere nelle medesime posizioni.

In terza piazza si accomoda un eccellente Henri Aymonod (Corrintime) con un 32’30” che conferma il grande appeal del talento valdostano con la gara chiavennasca. Appaiati in 4^ posizione a 32’55” i due alfieri del Ras Courmayeur Michele Boscacci e Davide Magnini, mentre poco sopra, a 33’03” si ferma Francesco Puppi, 6° posto finale per il talento di Guanzate. 7° Patrick Facchini (33’36”), 8° Nicola Golinelli (33’39”), 9°Tiziano Moia (33’50”) e 10° Alberto Vender (34’21”) in una gara dal livello siderale che ha visto tra gli altri al via anche Lele Manzi, Marco De Gasperi, Micha Steiner e Jean Baptiste Simukeka.

Per Bernard Dematteis c’è il titolo italiano di Km Verticale, che rappresenta per il portacolori della Corrintime di Giorgio Buzzi il 4° titolo assoluto della stagione dopo quello di Corsa in Montagna classico, quello a staffetta e naturalmente dopo la medaglia d’oro europea. Con lui sul podio tricolore anche Henri Aymonod (Corrintime) e Michele Boscacci (RAS Courmayeur).

Il KV Chiavenna-Lagunc ha assegnato anche la Eolo Vertical Cup, al termine di una stagione lunga ed appassionante, passata dal Vertical nasego al Trofeo Jack Canali, dal Vertical del Corno di Tesero al Piz Tri Vertikal, oggi nel tempio di questa disciplina ad alzare il trofeo della partnership da FIDAL ed EOLO sono stati Elisa Compagnoni (Atl. Alta Valtellina) e Francesco Puppi (Atl. Valle Brembana).

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